lunedì 24 novembre 2008

L'"attrice-feticcio": Silvia Cascio

Pubblico con piacere questo intervento di Silvia Cascio, collaboratrice della Baedogno Films dal 2003, nonché "mattatrice" di uno dei film BF più "famosi" (sicuramente quello che tutti ricordano con più affetto), "Idiozia e sogno".

L’attore si definisce “feticcio” quando diventa una rappresentazione del regista, il suo braccio più lungo, la sua gamba più veloce. E’ il prodotto umano, in carne ed ossa, della fantasia del regista, prodotto attraverso il quale può rappresentare, in modo più o meno veritiero, se stesso sul grande schermo. La storia del cinema è costellata di rapporti speciali tra attori e registi, pensiamo a John Wayne che percorre il vecchio west per John Ford, le bionde glaciali di Alfred Hitchcock, attrici diverse ma che sostanzialmente sono sempre la stessa donna, levigata ed elegante all’esterno e diabolicamente inquietante all’interno. Marcello Mastroianni per il regista Federico Fellini, una sua versione più bella, più libera e rilassata, Robert De Niro per Martin Scorserse o ancora Johnny Deep per Tim Burton.
Fin qui abbiamo fatto solo grandi nomi, ma c’è da dire che il cinema è sempre cinema, sia che venga prodotto da grandi case di produzione cinematografiche sia che venga realizzato da un gruppo di amici che, per passione, investono due risparmi e un po’ del loro tempo per raccontare una storia. Anche nel cinema indipendente, come nel grande cinema, ritroviamo gli stessi meccanismi che rivediamo sullo schermo.
E’ il caso di Vittorio Bedogna, che dall’inizio della suo carriera, ha sempre rappresentato nei suoi lavori un personaggio ben preciso: buffo, curioso, stupito dalla vita, in cerca di qualcosa, un po’sbadato e pasticcione ma sincero e trasparente, un personaggio che agisce per passione, agisce solo “per il gusto di farlo”. Nei primi anni della Baedogno Films il titolo di attore-feticcio apparteneva senz’altro a Joseph Del Sintagma, che, in coppia con Sin Conn, ha dato il meglio di sé per rappresentare gli anni adolescenziali del regista clarense; anni caotici, strampalati e costellati di strani personaggi. Con l’avvento del nuovo millennio però le cose sono cambiate. L’esperienza universitaria e una serie di incontri-scontri, hanno fatto di me la successiva attrice-feticcio della Baedogno Films, ruolo un po’ straniante, dato che mi ritrovavo ad essere sostanzialmente una versione al femminile di Joseph Del Sintagma!
Nell’arco di due anni, ho avuto l’onore e il piacere (uniti ad una grande forza di sopportazione per far fronte agli umori neri del regista) di lavorare in tre prodotti BF (un cortometraggio rimane a tutt’oggi inedito a causa di misteriosi intoppi di produzione). Cosa posso dire di questa esperienza? Sono stata sedotta e abbandonata! Prima risucchiata nel fantastico mondo della Baedogno Films, un po’ come Dorothy nel mondo di Oz, ho dato vita come meglio potevo al lato divertente, idiota, riflessivo e poetico del regista. Il mio colore preferito, per volere del direttore della fotografia, amabile Giulio Nicolis, era l’arancione: vita, sole, divertimento… evviva! Dopodichè, il buio, un arresto senza ripresa, un’abbandono irreversibile, nessun altro film… sigh!
Ma, chi lo sa, forse il tempo degli attori-feticcio è finito, e forse, adesso che ci penso, è anche un po’ rischioso continuare ad essere attore-feticcio, soprattutto per un regista come Bedogna! Sul set era tirannico, lunatico, schiavista, si moriva di fame, di sete, di caldo, di sonno! Un incubo! Basta, ho deciso, da oggi diventiamo… colleghi!
E anzi, vi aspettiamo numerosi alla nostra prossima mostra a Brescia (tempi e luoghi da definire), dal titolo “Gratis”, con due videoinstallazioni sulla tematica del mondo del lavoro. Troverete tutti gli aggiornamenti prossimamente su questo blog!

Silvia Cascio


Qui sopra, la squadra di "Idiozia e sogno": da sinistra, Francesca Broli; Giulio Nicolis; Vittorio Bedogna; Silvia Cascio; Claudio Smussi (mancano gli attori Massimo Gazzara e Giorgio Locatelli). La foto è stata pubblicata su Il giornale di Brescia nel 2003.

Ps. Sugli "anni caotici e strampalati, costellati di strani personaggi" (immagine lucida, azzeccatissima, quasi poetica, che mi colpisce per quanto corrisponde alla realtà) mi riservo di tornare con altri post (nrd).

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